Sambuca Pistoiese in provincia di Pistoia Toscana
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Comune di Sambuca Pistoiese

provincia di Pistoia

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SAMBUCA PISTOIESE

Il territorio del comune di Sambuca Pistoiese, nell'Appennino Tosco - emiliano tra l'alta Valle del Reno e quella percorsa dal torrente Limentra, si estende per 77,54 kmq. Centro feudale, poi podesteria, con le riforme leopoldine divenne sede di comunità. Il castello di Sambuca, insieme alla corte di Pavana, faceva parte fin dal x secolo dei domini del vescovado di Pistoia. come risulta da un diploma imperiale di Ottone III del 997, pur dipendendo dalla diocesi di Bologna. Posta a guardia di una valle sul più importante asse viario di collegamento tra Pistoia e la valle Padana (la via Francesca della Collina), la rocca, della quale restano oggi avanzi delle mura e di una torre, rappresentò a lungo un avamposto di notevole importanza strategica a difesa degli attacchi dei bolognesi, i quali nel 1204, approfittando della guerra tra fiorentini e pistoiesi, la occuparono. Tornata in possesso del vescovado, la Sambuca fu da questo ceduta in feudo d conti di Pinico (1223) e nel 1256 il vescovo Guidaloste Vergiolesi ne investi la propria famiglia Nel 1309 fu venduta al comune di Pistoia da Lippo Vergiolesi, padre della Selvaggia celebrata da Cino da Pistoia, per 11.000 lire. Dopo essere caduta in mano di Filippo Tedici (1324) e quindi di Castruccio Castracani, fu conquistata a metà del XIV secolo dai Visconti di Milano (che da poco si erano insignoriti anche di Bologna) e che stabilirono un presidio fisso nella rocca di Pavana, fino ad allora possesso dei da Cantagallo. L'occupazione viscontea durò fino al 1360, quando i pistoiesi con un colpo di mano ne tornarono in possesso, consentendo alla diocesi di esercitarvi i propri antichi diritti. Dal 1375 vi risiedette comunque un contingente fiorentino e dello Stato fiorentino entrò a far parte definitivamente dopo l'annessione di Pistoia (seppure subendo ripetuti attacchi ed invasioni nei secoli seguenti) come centro dipendente dal capitanato della montagna pistoiese. Nel passato il territorio di Sambuca, povero dal punto di vista agricolo, offriva scarse risorse: quasi assenti i seminativi, la ricchezza maggiore era rappresentata dalla silvicoltura, per le vaste estensioni di boschi di querce, lecci e castagni, e dall'allevamento del bestiame che trovava alimento nelle estese praterie. Ma la crescita percentuale, che si è avuta nel ventennio 1951-1971, del grado di industrialità della popolazione attiva non corrispondeva tanto a una sensibile crescita locale in questo settore, quanto al fenomeno del pendolarismo lavorativo e dell'esodo della popolazione rurale. Le attività artigianali prevalgono nelle lavorazioni del legno e nel campo delle confezioni; nel comune vi è inoltre una sorgente di acqua minerale. Alle risorse tradizionali, silvicoltura e allevamento del bestiame, si è aggiunto lo sviluppo turistico che ha reso il comune di Sambuca centro di villeggiatura estiva. La popolazione totale del territorio comunale raggiunge, nel 1991, le 1.630 unità con una densità di 21 abitanti per kmq. Per quanto riguarda le età precedenti Sambuca era passata dai 1.379 abitanti del 1551 ai 2.688 del 1745, ai 4.889 del 1881, ai 4.301 del 1936; nel 1951 la popolazione era composta da 4.668 unità, che nel 1961 scendono a 3.247, nel 1971 a 1.916 e infine nel 1981 a 1.749.

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